Nuova Riveduta:

Marco 15:36

Uno di loro corse e, dopo aver inzuppato d'aceto una spugna, la pose in cima a una canna e gli diede da bere, dicendo: «Aspettate, vediamo se Elia viene a farlo scendere».

C.E.I.:

Marco 15:36

Uno corse a inzuppare di aceto una spugna e, postala su una canna, gli dava da bere, dicendo: «Aspettate, vediamo se viene Elia a toglierlo dalla croce».

Nuova Diodati:

Marco 15:36

Allora uno di loro accorse, inzuppò una spugna nell'aceto e, postala su una canna, gli diede da bere, dicendo: «Lasciate; vediamo se viene Elia a tirarlo giù».

Riveduta 2020:

Marco 15:36

Uno di loro corse e, inzuppata d'aceto una spugna e postala in cima a una canna, gli diede da bere, dicendo: “Aspettate, vediamo se Elia viene a tirarlo giù”.

La Parola è Vita:

Marco 15:36

Un uomo corse a prendere una spugna e la inzuppò nell'aceto, poi l'infilò sopra un'asta e, cercando di far bere Gesù, disse: «Vediamo se Elia verrà a tirarti giù!»

La Parola è Vita
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Riveduta:

Marco 15:36

E uno di loro corse, e inzuppata d'aceto una spugna, e postala in cima ad una canna, gli diè da bere dicendo: Aspettate, vediamo se Elia viene a trarlo giù.

Ricciotti:

Marco 15:36

E uno corse ad inzuppare una spugna nell'aceto e, postala in cima a una canna, gli dava da bere, dicendo: «Lasciate che vediamo se Elia viene a tirarlo giù».

Tintori:

Marco 15:36

Ed uno corse, e inzuppata una spugna nell'aceto, e postala in cima ad una canna, gli dette da bere dicendo: Lasciate, vediamo se Elia viene a levarlo.

Martini:

Marco 15:36

E uno corse, e inzuppata una spugna nell'aceto, e avvoltala intorno ad una canna gli dava da bere, dicendo: Lasciate, stiamo a vedere, se venga Elia a distaccarlo.

Diodati:

Marco 15:36

E un di loro corse; ed empiuta una spugna d'aceto, e postala intorno ad una canna, gli diè da bere, dicendo: Lasciate; vediamo se Elia verrà, per trarlo giù.

Commentario abbreviato:

Marco 15:36

33 Versetti 33-41

C'era una fitta oscurità sul paese, da mezzogiorno alle tre del pomeriggio. I Giudei stavano facendo del loro meglio per spegnere il Sole di giustizia. Le tenebre indicavano la nube sotto cui si trovava l'anima umana di Cristo, quando la stava offrendo per il peccato. Egli non si lamentò che i suoi discepoli lo avessero abbandonato, ma che suo Padre lo avesse abbandonato. In questo modo, in particolare, si è fatto peccato per noi. Quando Paolo doveva essere offerto in sacrificio per il servizio dei santi, poteva rallegrarsi ed esultare, Fili 2:17; ma è un'altra cosa essere offerto in sacrificio per il peccato dei peccatori. Nello stesso istante in cui Gesù morì, il velo del tempio fu squarciato da cima a fondo. Questo fatto incuteva terrore ai Giudei increduli ed era un segno della distruzione della loro chiesa e della loro nazione. Per tutti i cristiani credenti è motivo di conforto, perché significa che il sangue di Gesù ha aperto una via nuova e vivente verso il santissimo. La fiducia con cui Cristo si era rivolto apertamente a Dio come suo Padre, affidando la sua anima nelle sue mani, sembra aver colpito molto il centurione. La giusta visione di Cristo crocifisso riconcilia il credente con il pensiero della morte; egli desidera vedere, amare e lodare, come deve, quel Salvatore che è stato ferito e trafitto per salvarlo dall'ira a venire.

Riferimenti incrociati:

Marco 15:36

Mar 15:23; Sal 69:21; Lu 23:36; Giov 19:28-30

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